Questa volta si fa sul serio, l'attività finalizzata alla reintroduzione del luccio italico in Valle Santa è partita e le sinergie da mettere in campo dagli attori di questa iniziativa, sono state individuate e formalizzate. Ieri sera, 19/04/2016, alle ore 21:00 presso la saletta comunale di Piazza Marconi ad Argenta, Università di Ferrara, Parco del Delta del Po, Consorzio della Bonifica Renana, Comune di Argenta e ASD Vallesanta, di fronte ad un rilevante numero di cittadini, hanno formalizzato la propria volontà di rivedere sua maestà il luccio italico ancora presente ed in salute nelle acque del nostro invaso. L' introduzione del Vice Sindaco del Comune di Argenta, Dott. Andrea Baldini, ha trattato relativamente alle motivazione che hanno portato a riconsiderare determinante la riqualificazione delle nostre valli, l'importanza che le stesse hanno e potrebbero avere nel caso in cui le azioni da intraprendere andassero a buon fine, ponendo l'accento ai sicuri e rilevanti ritorni d'ordine turistico, economico e d'immagine per tutto il territorio. La parola è quindi passata al Dott. Mattia Lanzoni, dell'Università di Ferrara, cha ha svolto per molti mesi uno studio ed un'attività di campionamento nel sito Vallesanta; questa attività, promossa e cofinanziata da Amministrazione Comunale di Argenta e dal Consorzio della Bonifica Renana ha avuto lo scopo di monitorare lo stato dell'arte del sito Valle Santa e di individuare gli interventi prioritari per iniziare un lento ma deciso recupero di tutta la valle. Cosa è emerso dallo Studio di Mattia Lanzoni? Come sempre si rilevano situazione buone ed altre di criticità. Iniziamo da queste ultime: il monitoraggio ha rilevato una eccessiva presenza di ciprinidi (carpe, carassi, abramidi) che hanno causato nel tempo la quasi totale sparizione delle erbe palustri come il Ceratophillum Demersus (volgarmente chiamata "grata"), e di altri vegetali una volta presenti ed abbondanti, utili se non determinanti per il filtraggio delle acque, per la loro ossigenazione e per la funzione di riparo e nursery per quasi tutte le specie ittiche della valle, oltre ad un rilevante e dannosissimo intorpidimento delle acque, dovuto al costante grufolare sul fondale in cerca di cibo, che impedisce alla luce di raggiungere il fondale, causando quindi la scomparsa delle specie vegetali. Tra le situazioni positive si può annoverare che il pescegatto, specie comunemente insidiata dai pescatori sportivi, è presente in numero notevole; il problema maggiore di questo predatore sta nella difficoltà di accrescimento dovuta alla competizione con i ciprinidi sopra citati. Cosa sarebbe quindi necessario per migliorare la situazione generale di Valle Santa ed iniziare una lenta ma graduale risalita verso migliori condizioni generali? Conforta il fatto che inizialmente non sembrano necessari interventi drastici e costosi: il Dott. Lanzoni riferiva che portare nel periodo invernale le acque ad un livello minimo, facendo addirittura emergere alcune zone da sempre sommerse, causerebbe l'ossidazione dei nutrienti ora presenti, con una decisa sanificazione di tutto il sistema. Oltre a questo si deve aggiungere il necessario ed improcrastinabile prelievo e controllo delle specie in sovrabbondanza (carpe e siluro in modo particolare). Queste sole e semplici azioni potrebbero avere già nel giro di pochi anni effetti determinanti per il miglioramento del sito. Dopo l'interessante relazione di Mattia Lanzoni che qui è stata per forza di cose riassunta, concisa e sonostati volontariamente omessi i termini tecnici, è intervenuto il Dott. Castaldelli, Desponsabile Tecnico del Parco del Delta del Po; richiamando la necessità e l'importanza della presenza dell'uomo e dei suoi interventi, senza dei quali le nostre valli, da sempre antropizzate, morirebbero, l'insigne studioso, docente universitario, ha ribadito sulle difficoltà nel reperire fondi che comunque sono determinanti per qualsivoglia azione o intervento necessario, ribadendo comunque che con i giusti programmi e le corrette attività si sarà in grado di reperire quanto necessario. In ultimo il Dott. Paolo Pini, Direttore Generale del Consorzio della Bonifica Renana, in un articolato ed interessante intervento, ha ribadito con forza l'interesse e la volontà dell'Ente da lui rappresentato di mettere in campo quanto possibile e necessario per addivenire al comune obiettivo traguardato. Tutti d'accordo quindi nel profondere il massimo sforzo e lavorare in sinergia, interscambiando richieste, esperienze e necessità per il bene di Valle Santa, del territorio e dei suoi appassionati fruitori che non sono i soli pescatori sportivi. Ad ASD VALLESANTA il merito di essere stato il pungolo, l'artefice iniziale, la base da cui è partita l'idea che ha poi coinvolto gli altri attori dell'iniziativa; probabilmente senza ASD VALLESANTA quanto ora messo in campo non vi sarebbe stato. La "macchina" è quindi partita, il percorso sarà lungo e forse difficoltoso, sappiamo tutti che non correrà da sola ma avrà bisogno delle spinte, dell'azione di tutti per poter proseguire su una strada che non potrà far altro che portarci a grandi gioie e soddisfazioni.